San Gennaro e la Montagna. Intervista a Maria Sorrentino

a cura di Girolamo De Simone

GDS. Il titolo del vostro ultimo lavoro teatrale mi ha molto colpito: “Chiagne a’ muntagna… San Genna’!”….. Può spiegare ai nostri lettori la scelta di questa formulazione? Parrebbe unire il profano al religioso, laddove il Monte è elemento di protezione in un complesso come il Somma-Vesuvio, e San Gennaro ha sempre svolto la medesima significativa azione, di protezione appunto, dalle eruzioni vulcaniche del passato.

Maria Sorrentino. In effetti la scelta del titolo tenta di fare proprio questo accostamento tra sacro e profano … La figura del Santo “Gennaro” viene generalmente accostata alla protezione dal vulcano Vesuvio … emerge che San Gennaro è il protettore o co-protettore di tutti i paesi Vesuviani … anche del raccolto, che però è passato in secondo piano.

GDS. Per la rappresentazione avete scelto un luogo molto suggestivo, e carico di significati stratificati nel tempo: Il Chiostro della Chiesa di Santa Maria del Pozzo, a Somma Vesuviana. Può raccontarci come vi siete inseriti in quell’importante contesto storico-architettonico?

Maria Sorrentino. Tutto è partito da una persona del gruppo di Somma che voleva adottassimo uno spazio di quella cittadina… io ho accolto questo desiderio ed è  iniziata un dialogo a tal proposito con l’Assessore alla cultura Dott.ssa Rosalinda Perna… abbiamo deciso anche il luogo che inizialmente sarebbe stato il Castello d’Alagno,  ma un sopralluogo nel sito della struttura abbiamo constatato che diventava complicato allestire un spettacolo, e quindi la Dott.ssa mi ha proposto il Chiostro dove ci sarebbe stata anche la possibilità di utilizzare un palco in dotazione ad una delle associazioni  che operano nel complesso si Santa Maria del Pozzo… e così  a luglio abbiamo messo in scena “il cuore di una rosa” e il 1 ottobre “Chiagne a montagna… San Genna’!”.

GDS. Quando ho assistito alle prove sono rimasto molto colpito da due occorrenze: la presenza di molti giovani, alcuni anche con un retroterra di studi musicali, e la commistione tra azione scenica e momenti specificamente musicali. Ho ascoltato frammenti di un canto che nasce proprio alle pendici del Monte Somma, un genere che qualche volta viene definitico “‘a fronna”: avete attinto a repertori già consolidati oppure avete prodotto nuove improvvisazioni su quei temi tradizionali?

La locandina dello spettacolo

Maria Sorrentino. Sì… I giovani che fanno parte della compagnia e della scuola di recitazione MS fas, sono inseriti in un progetto Internazionale che mira alla Formazione di performer nelle arti dello spettacolo: recitazione, danza, canto e ricerca musicale.

La scelta di un canto popolare del genere “a fronna” è voluta e ricercata… per un accostamento veritiero al testo… alle voci del testo sono state accostate musiche di campagna che rispecchiano l’animo contadino e semplice delle popolane, e non solo, ma anche al rapporto con il Santo, che risulta essere personale e famigliare.

GDS. Quali sono ora i vostri progetti futuri?

Maria Sorrentino. Porteremo nei teatri, se sarà possibile, i due spettacoli; metteremo in scena “Misantropo… ma non troppo”, un mio iniziale adattamento del misantropo… del quale poi successivamente provengono pagine inedite di un testo al quale si resta fedele nell’intenzione del messaggio di Molière.

GDS. Esiste anche una scuola di recitazione, a voi collegata? In caso negativo, avete intenzione di crearla?

Maria Sorrentino. Sì, esite l’ Associazione “I Vagabondi” che ha dato vita al suo interno al settore “Formazione Performer” attraverso il percorso “Amanthea”, che opera a Somma Vesuviana. 

GDS. Come possono contattarvi i giovani eventualmente interessati?

Maria Sorrentino. Per informazioni è possibile chiamare i numeri 3471810855 e 3202467717.

(Intervista di Girolamo De Simone)

Un momento delle prove nello splendido Chiostro della Chiesa di Santa Maria del Pozzo (foto GDS)