Antichi gioielli sonori. Il nuovo libro di Francesco Nocerino

Recensione di Girolamo De Simone

Come è noto a molti appassionati di settore, e a tutti i musicologi, Francesco Nocerino è uno dei più seri e prolifici organologi partenopei. Suoi sono lavori di riscoperta di antichi strumenti musicali, e pubblicazioni a carattere internazionale che ricevono plauso in ogni parte del globo, per l’attenta e scientifica ricostruzione e il garbo narrativo che le caratterizza. Riscoperta archivistica, divulgazione, rivalutazione e catalogazione degli strumenti  musicali, soprattutto organi, alcuni dei quali rinvenuti con passione rizomatica. Ha pubblicato numerosissimi saggi e libri (una selezione è reperibile qui: https://independent.academia.edu/FrancescoNocerino ) e scritto persino voci per il prestigioso Grove – Dictionary of Music and Musicians.

A Francesco Nocerino si deve ora una nuova pubblicazione, “Antichi gioielli sonori” (ISBN 978-1-4710-9415-6), edita da Naturalmente Musica (www.naturalmentemusica.it), che porta come sottotilo “Organi a canne di Procida”. Nocerino, infatti sta portando avanti la ricostruzione del patrimonio organologico presente a Napoli e nelle principali isole limitrofe.  

“In occasione della nomina dell’isola di Procida a capitale italiana della cultura 2022 e consapevole della necessità di conoscerla in tutti i suoi aspetti per salvaguardarne e valorizzarne il patrimonio culturale, mi auguro che sia piacevole passeggiare per l’isola con questo piccolo vademecum degli antichi organi a canne … accompagnati da informazioni, notizie e documenti su questi preziosi e inaspettatamente delicati strumenti musicali” (Francesco Nocerino, dalla Prefazione al libro). Essi risultano allocati nelle otto parrocchie o in alcune delle cappelle dell’isola, la cui visita risulta piacevole, anche perché mutuata dagli incantevoli, direi unici, panorami offerti al visitatore di ogni tempo e di ogni provenienza.

Dalla Chiesa di San Rocco (organo Mancini del 1789) a quella di Sant’Antonio Abate (organo Cimmino del 1751), dalla Congrega Immacolata dei Turchini (organo del XVIII secolo), all’Abbazia di San Michele Arcangelo (che ospita vari organi antichi), il libro si configura come prezioso compagno di viaggio, anche perché percorre le Chiese e le cappelle prescindendo dalla presenza attuale di strumenti musicali, ma raccontandone con amorevole cura tutte le vicissitudini storiche.

Il volume, corredato da foto a colori, schede illustrative, riproduzioni di manoscritti e persino di antiche partiture, si rende pertanto indispensabile sia per gli studiosi, sia per chi voglia far suo il patrimonio delle memorie smarrite, e rendersene a sua volta custode per i giovani e per la conservazione futura di un patrimonio immenso e spesso sconosciuto.
[Recensione di Girolamo De Simone]

La copertina del nuovo libro di Francesco Nocerino